lunedì 23 marzo 2009

Agalloch+Dornenreich

Ecco il resoconto di una grande giornata...


Ore 2:28 del 23/03/09

Dopo 440 Km di asfalto, 7 ore di Metal (7 ore in piedi) e un numero incalcolabile di "Dio Càn" e "Vécio"...sono finalmente tornato dal concerto degli Agalloch!!

Da dove comincio.....?

Mentre ci lasciavamo alle spalle Millano in direzione Bergamo , io e Scimmia (mio compagno in questo pellegrinaggio), siamo rimasti affascinati dalle colline...verdi colline (o monti) e la valle che si stendeva sotto di noi verde Anch'Essa, una vista amena per noi uomini di risaie e pianura;
Lonate poi parso un posticino proprio bello con uno o due edifici splendidi, tanto chè guardandoci io scimmia ci siamo detti "Telefona a casa! noi restiamo qui ah ah ah".

Il locale (Il Covo Antico)è situato in una zona industriale, una ampio capannone che ospitata al suo interno il vero e proprio "Old Den", anche se ancora essenziale a causa dei lavori da finire, un buonissimo locale a mio giudizio, con un ampio palco e una discreta zona pub, uno staff gentile e all mano e la promessa di crescere, la certezza che un rifugio per gli manti del metal c'è!

Dalle 16.30 alle 23.50 si sono alternate diverse bands (nostrane e non) di cui Agalloch e Dornenreich sono state la punta di diamante...complimentandomi naturalmente con ogni band faccio qualche appunto eh eh eh...

Premio "nostalgia e Trvesimo" alla band "Trve Norwegian Blackstar" (di cui non ricordo ora il nome) tutti face-paint/sangue/torsi nudi e punte...bei vecchi tempi.
Schiaffo morale da me subito a causa degli Echo...che a vederli sul palco non gli davo una lira bucata e invece Dio càn hanno dimostrato anima e coglioni...bravi.

E qui ci stà la pausa con un filmatino di metà concerto...che imbarazzo.





I Meli...che non saprei descrivervi..erano di certo il momento più "soft della serata" ma sono cmq riusciti a catalizzare la mia attenzione e meritarsi il rimpianto di aver finito i soldi con la T-shirt e CD dei Dornenreich....sob!
Il duo tedesco.....mi ha ipnotizzato....stendardi sul palco a trasformare il consueto contesto di cavi e ampli in una scenografia bianco e nera, il chitarrista e cantate...uomo inquietante e teatrale, il violinista dala perenne espressione serena, posato e di contrasto rispetto al collega , ma capace di alternare dolci melodie a fulmine scoccate in punta di archetto...ecco un gruppo da CUI APPRENDERE LA GRANDE ARTE.

In un primo momento gli Agalloch mi hanno spiazzato, quasi deluso(forse la stanchezza della giornata mi stava già logorando). Ma fortunatamente dovevano solo rompere il ghiaccio con il loro primo pubblico italiano e poi è stato FOTONICO (per usare le parole di Scimmia).
Tutti quanti i membri della band mi hanno stupito e non dimenticherò facilmente il chitarrista con le sue espressioni e la frenetica tensione dei suoi gesti, o il bassista con quel suo collo da toro e quell'unico fiero gesto di alzare la mano a cui tutto il pubblico a fatto eco con il suo boato....
Potenti....preda dell'estasi...veloci....che concerto..che band!



E così si fa ora di tornare, due ore di autostrada sono tantine....ma i The Cure faranno buona guardia mentre guido....intanto Alex mangia bucaneve delle Doria.....

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