sabato 10 gennaio 2009

Vitae

Attualmente sono preda dell' influenza, mortalmente fiacco, infreddolito e stordito.

E forse il motivo è che ieri ho fatto un giro di consegne di curriculum, beccandomi tutto il freddo di cui queste gelide mattinate sono capaci. Già non bastava la neve dei giorni scorsi a rompere le balle, ora che durante il giorno fonde al tiepido sole e congela la notte trasformando la città in una palude di ghiaccio...e dandomi l'impressione di essere un pesce servito al banco freschi!

Scoraggiante come sempre la ricerca di un lavoro ma la mattinata ha avuto una nostalgica conclusione; io ed il mio amico siamo andati ad aspettare il suo figlioccio all'uscita dal liceo...
Eh Eh Eh che piacevole ed agrodolce sensazione mentre aspettavamo che suonasse la campanella e rievocavamo le rispettive gesta scolastiche.

O potrei naturalmente dilungarmi sulla nostalgia che simili ricordi sono capaci di rievocare, potrei lasciarmi sommergere ancora dal solito mare di rimpianti nel rivedere quel ragazzino imbranato che ero e sono tuttora ah ah ah!

Ma no no! la campanella suona ed una torma di ragazzi sciama fuori dal portone principale (fortunello il figlioccio frequenta un liceo classico pieno di gentilissime donzelle) fino ad immergerci.

Mentre questa scena mi riempe gli occhi non posso non sentirmi ancora il medesimo "inferiore" ragazzino con le stesse paure...l'età però stempera i ricordi e la percezione del passato , mi sussurra nell'orecchio un desiderio folle.

"...Prendimi l'anima e riportami a quel tempo ora so..."


Ogni anima ha un prezzo ed il mio si chiama rimorso.

Fortunatamente l'influenza mi ricorda che questa mia "gabbia di carne" in cui risiede l'anima affrante è ancora integra (ancorché malconcia) e del tutto decisa a restare tale.

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